Milano Marittima 2.0

Masterplan

Progetto Concorso di idee ‘Milano Marittima 2.0’

Luogo Milano Marittima

Anno 2016

Tipologia Masterplan – Pianificazione Territoriale

Il progetto ZIP (Zona a Innovazione di Paesaggio), realizzato in RTP con Studio Canapè di Ferrara, dà l’occasione di ripensare a scala territoriale la valenza di un sistema turistico e abitativo che, se da un lato appare come consolidato e specializzato, dall’altra necessita in realtà di un sincero ripensamento per superare la logica ‘balneocentrica’ e focalizzarsi sulle sue componenti paesaggistiche e ambientali e sulle opportunità di sviluppo economico e sociale da queste scaturibili.

L’ambito della Bassona può essere definito come un custode di paesaggi, le cui potenzialità rappresentano un capitale tangibile e intangibile (nonché futuribile) ancora da sviluppare. Sotto questa prospettiva, esso diventa il cuore di una visione territoriale di portata contemporanea, capace di estrapolare caratteri presenti e finora mai valorizzati per una messa a sistema che coinvolge il paesaggio esistente nei suoi multiformi aspetti: storico, umido e delle saline, agricolo, litoraneo, fluviale, delle cave.

La scelta progettuale punta su un sistema aperto basato su una condizione imprescindibile: un brano di città di nuova generazione governato da un principio di mobilità sostenibile su più livelli di scala, dalla circolazione pedonale alla metropolitana di superficie, capace di garantire enormi porzioni di territorio riempite di funzioni accessibili e appetibili senza l’utilizzo dell’auto. Questo grande quartiere car-free diventa baricentrico nella fruizione del territorio.

Finalmente viene riconferito significato all’immediato retro-spiaggia, attraverso un sistema di fasce di paesaggio che, da est a ovest, comprende la riorganizzazione della striscia retrostante gli stabilimenti balneari, della pineta, dell’ampia superficie agricola e naturalistica puntellata da un antropizzato disperso e frammentato, della fascia delle infrastrutture territoriali (ferrovia e statale Romea), dell’incisione storica delle saline.

La lettura innovativa del progetto, se possibile, travalica la chiave già contemporanea del concetto di car-free, per trasformarla in free-wild, un approccio ludico a grande capacità di attrazione turistica: il modello free-wild, in questa accezione, non rappresenta più solo un sistema ad alta sostenibilità ambientale, bensì un dispositivo attrattivo che regala ai turisti (e agli autoctoni) l’opportunità di fruire del paesaggio con ogni mezzo di locomozione possibile, dal monociclo alla barchetta, passando per la city-bike, la navetta elettrica e il percorso sopraelevato